Amici, firmate e diffondete questa importante petizione http://chng.it/pCd75SwzFk che abbiamo lanciato sulla nota piattaforma Change.org:

“Decine di migliaia di Ristoranti stanno fallendo o falliranno nelle prossime settimane, e ciò comporta danni irrimediabili non solo a chi ci lavora e ai clienti affezionati, ma anche alla cultura enogastronomica patrimonio dell’Italia e al vitale settore del turismo, con effetti ben oltre la durata della quarantena.

Vanno favorite con urgenza nuove fonti di ricavi che permettano ai Ristoranti di resistere adesso e nei lunghi mesi di “sale semivuote” che si prospettano anche dopo la quarantena generale. A lungo le persone eviteranno di andare al ristorante, e in ogni caso le misure precauzionali imporranno nuovi costi e un “distanziamento” che ridurrà drasticamente i tavoli e i coperti in ogni locale.

La nuova fonte di ricavi più immediata ed efficace, da consentire oggi con decreto legge su tutto il territorio nazionale, è la vendita diretta al dettaglio di alimenti e bevande confezionati, in aggiunta alla vendita di quelli prodotti dal ristorante, già consentita.

Un Ristorante che oggi voglia farlo non può, perché la normativa vigente richiede l’espletamento di svariate formalità (richiesta di nuovo codice ATECO, comunicazioni alla camera di commercio e al proprio comune, anche con allegati planimetrici, modifiche eventuali all’oggetto sociale previsto dal proprio statuto, nel caso di società) e il sostenimento di considerevoli costi (costo del commercialista, costo del geometra, costi per imposte, diritti e bolli, costi notarili in caso di modifica allo statuto).

Chiediamo che per decreto tutte queste formalità e costi siano azzerati almeno durante l’ufficiale stato d’emergenza, fino al 31 luglio 2020, con possibilità di proroga, e che siano sostituiti da una mera comunicazione via PEC all’ufficio preposto del proprio comune, con cui il Ristorante rende nota la propria temporanea attività di vendita al dettaglio di alimenti e bevande.

Tutti i Ristoranti potrebbero così fornire un servizio utile, e nella massima sicurezza, ai cittadini che volessero acquistare prodotti enogastronomici di terzi da loro selezionati, integrati o meno con alimenti e bevande di produzione interna del Ristorante, come i cosiddetti “chef box” con ingredienti predosati e magari semilavorati (ad es. un sugo fatto dallo chef del ristorante) per ricette da completare facilmente a casa propria, o i “food kit” di alimenti e/o bevande selezionati con una logica di utilità, ad es. la spesa del giorno, o la frutta e verdura a km zero per la settimana, etc.

Un decreto legge, quindi, che permetta a tutti i Ristoranti per alcuni mesi, a fronte di una mera singola comunicazione PEC, di generare nuovi urgenti ricavi con la propria “food boutique” di vendita al dettaglio, avrebbe almeno 3 effetti positivi:

1) Sopravvivenza di decine di migliaia di ristoranti, salvando centinaia di migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti nella filiera agroalimentare e turistica;

2) Riduzione delle lunghe file, snervanti e potenzialmente rischiose a livello di contagi, che milioni di persone sono costrette a fare ogni giorno fuori dai supermercati e dai negozi alimentari, grazie al fatto che i ristoranti diventano di fatto nuovi punti vendita integrativi che possono diluire parte della domanda quotidiana di acquisti food;

3) Tutela e diffusione delle eccellenze alimentari italiane, che i ristoratori conoscono e possono selezionare meglio di chiunque altri e offrire e far conoscere ai clienti.

Per tutti questi motivi chiediamo al Governo Italiano con estrema urgenza di emanare un decreto che permetta a ogni Ristorante, per i prossimi mesi, la vendita al dettaglio di alimenti e bevande di produzione non propria, senza altra formalità che il mero invio di una singola comunicazione PEC al proprio comune.”

Firma e diffondi questa importante petizione http://chng.it/pCd75SwzFk .



 

TrovaciGusto ringrazia la FIMAR Federazione Italiana Manager della Ristorazione e lo Studio B&T per l’assistenza fornita nell’approfondire gli aspetti tecnici e giuridici legati alla petizione.

Riportiamo a seguire alcune riflessioni dello Studio B&T sulla situazione attuale, invitando a contattarli per approfondimenti e richieste di suppporto:

“Tutti quanti ci stiamo domandando quali potranno essere i tempi per la riapertura delle attività; naturalmente nessuno può dare una risposta precisa e avere certezze in merito ma, dall’analisi e dallo studio dei dati che ogni giorno ci vengono forniti dal nostro Governo, possiamo verosimilmente pensare che la riapertura potrà avvenire tra la fine del mese di aprile e il mese di maggio.
Ad ogni modo la mera riapertura non comporterà l’immediata risoluzione delle problematiche, soprattutto dal punto di vista prettamente economico, considerato che il periodo che stiamo vivendo è oggettivamente il più buio dal dopoguerra ad oggi.
Le strategie da adottare quando verranno riaperte le attività, dovranno necessariamente tenere conto delle singole esigenze e, a nostro avviso, crediamo sia indispensabile sfruttare il più possibile tutti gli strumenti messi a disposizione dal Governo.
Occorre naturalmente ridurre e contenere al massimo i costi in quanto la mancanza di liquidità sarà il problema principale.
Sempre collegandoci al punto degli aiuti statali, è indispensabile mantenere in questo periodo un ottimo rapporto con le Banche e sfruttare le linee di credito agevolate che vengono offerte.
Con l’ausilio del nostro Studio la maggior parte dei clienti che seguiamo ha già chiesto e (dobbiamo dire con molta gioia) ottenuto, la sospensione o la riduzione dei canoni di locazione (per chi è conduttore di locali in affitto), oppure la moratoria dei mutui (per chi svolge attività in locali di proprietà) o la sospensione delle rate di eventuali leasing su attrezzature o stigliature). C’è chi poi a seguito del decreto del 17 marzo, è stato costretto alla chiusura dell’attività e, rientrando nei requisiti richiesti dell’articolo 65 del decreto stesso, già può usufruire del credito d’imposta concesso.
Fin da ora lo Studio B&T si dichiara assolutamente disponibile a dare il proprio supporto per tutte le necessità (dall’eventuale aggiunta dei codici attività “ATECO”, fino all’analisi della singola azienda e delle specifiche problematiche) per qualsivoglia tipo di impresa, sia ditte individuali sia ogni altro genere di società”.